Il progetto

«Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono»

Josè Saramago, Cecità

In questo particolare momento storico, sempre più spesso tocchiamo con mano la fragilità dell’animo umano, di quanto basti poco per ritrovarsi nel caos, presi dal panico, confusi, disorientati. Ciechi.

Lo stesso Saramago, nel discorso fatto in seguito all'assegnazione del Premio Nobel, ha sottolineato come la società contemporanea sia cieca poiché si è perso il senso di solidarietà fra le persone, intendendo «cecità» come buio della mente, della ragione e dell’umanità.

L'intento del progetto CON ALTRI OCCHI è invitare ognuno di noi a «tornare a guardare l'altro», a vederlo con occhi nuovi, a immedesimarsi in lui per comprenderne le sofferenze e le istanze che lo spingono ad affrontare l'ignoto, scoprendo realtà che non si conoscono pienamente. Più in generale, il progetto nasce dall'esigenza di sollecitare la riflessione sul delicato tema dell’accoglienza delle persone che giungono nel nostro paese in fuga da guerre, persecuzioni e privazioni di varia natura. L'intento è promuovere un confronto serio e costruttivo sulle complesse dinamiche che stanno mettendo in gioco la nostra società e pervenire a una maggiore comprensione del fenomeno, per diffondere una cultura di solidarietà, comprensione e accettazione delle diversità.

Il cuore del progetto nasce, in particolare, dal desiderio di far arrivare la voce dei diretti protagonisti - i migranti - ai bambini - i cittadini di domani - attraverso incontri nelle scuole, per far loro conoscere una realtà difficile da comprendere e troppo spesso oggetto di schieramenti acritici e razzisti, grazie a una narrazione diretta, il più possibile senza filtri e mediazioni, in grado di superare la rappresentazione negativa e distorta di una certa parte dei media.

In questo nostro progetto, abbiamo incontrato oltre 7000 tra bambini e ragazzi. Giovani individui che sanno fare domande più che dare risposte; che sanno modificare il loro punto di vista a seconda della risposta ricevuta; che sanno elaborare un pensiero unico e originale, senza condizionamenti esterni. Che sanno come insegnare a genitori e adulti come guardare alla realtà “con altri occhi”.

Questo “viaggio di scoperta”, che prosegue ancora oggi, ha prodotto un’enorme ricchezza in termini di domande, pensieri, elaborati, empatia. Un patrimonio che è diventato un libro corale che racconta un anno di incontri, realizzato e stampato a nostre spese e che è nostra intenzione presentare e distribuire gratuitamente a scuole, biblioteche, bambini, ragazzi, famiglie e cittadini.